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E’ una scelta


 

E’ una scelta

PHARE CIRCUS

Siem Reap | Cambodia

 

Phare, il Circo cambogiano, è un'impresa sociale che collabora con la scuola Phare Ponleu Selpak per bambini socialmente ed economicamente svantaggiati, per sostenerla finanziariamente e per offrire posizioni lavorative agli artisti che si diplomano li. Sta diventando uno dei circhi più famosi al mondo ed una delle più grandi attrazioni della Cambogia.

La scuola Phare Ponleu Selpak è stata creata più di 20 anni fa per lo sviluppo dei giovani - racconta Dara Hout, attuale manager -, per ricostruire la Cambogia dopo la guerra usando l'art therapy, lavorando con i giovani cambogiani svantaggiati che provengono dalla strada. Ora, dopo 20 anni, cerchiamo di costruire un'impresa sociale per auto-sostenere la scuola. Altri obiettivi del nostro circo sono di fornire un buon lavoro ai giovani artisti cambogiani e di reinserire l'apprezzamento per arte e cultura nella vita quotidiana dei cambogiani e rendere l'arte di questo paese riconosciuta a livello nazionale e internazionale.

E stanno riuscendo in tutti questi obiettivi. Phare Circus offre lavoro agli artisti cambogiani, sostiene la scuola, che riporta i ragazzi dalle strade alle aule, e stanno diventando sempre più popolari in tutto il mondo.

Abbiamo dimostrato che questa impresa sociale sta funzionando. Stiamo facendo un utile netto quest'anno, dopo aver pagato tutte le tasse, dopo aver pagato un buon salario agli artisti, un salario equo – speriamo diventi un salario buono, più avanti - per i dipendenti. Questo è ciò che abbiamo raggiunto nei tre anni di attività. Un altro importante successo è che siamo stati in grado di ottenere la fiducia della comunità. Quando abbiamo aperto tutti si chiedevano quando saremmo andati via, perché non avevamo grandi chance, non avevamo nulla. Il circo era all'aperto, senza tenda. I nostri due partner operativi avevano molta paura di inserirci nel loro programma, perché non erano sicuri che saremmo sopravvissuti. E ora abbiamo ottenuto la fiducia della comunità, degli altri soggetti coinvolti, dei partner commerciali e dei nostri artisti. Inoltre, i giovani artisti della nostra scuola ora sanno che avranno un lavoro stabile. Senza questa impresa sociale non sarebbe stato così ovvio. Dà loro la motivazione per lavorare di più e imparare di più.

Questi sono i punti salienti di ciò che abbiamo raggiunto. C'è molto di più.

Ma i risultati non arrivano senza sfide.

Inizialmente, la sfida più grande ha riguardato la parte economica, per partire. La parte più difficile è stata convincere gli investitori a rischiare con noi, a unirsi a noi in questo viaggio verso la sostenibilità. Non è facile perché gli investimenti ad impatto sociale esigono un doppio ritorno. Il ritorno finanziario oltre all'impatto sociale, il che rende doppio il lavoro degli imprenditori che devono soddisfare entrambi. È diverso da un'organizzazione for-profit che si interessa solo di soldi e finanze.

Nella fase di crescita la parte più difficile è la leadership, riuscire a mantenere l’unità. Comprendere la visione, la missione, credere in loro e lavorare insieme come una squadra per raggiungere obiettivi comuni. Credo che questo sia impegnativo in qualsiasi organizzazione, non solo nelle imprese sociali. Ma per noi, coloro che lavorano qui devono avere tutto chiaro, devono comprendere appieno ciò che stiamo cercando di raggiungere e amare quello che stiamo facendo. Non sono qui solo per lo stipendio, che possono trovare in qualsiasi grande azienda in Cambogia, ma per molto altro. Non è sempre facile far si che tutti abbiano tutto chiaro. Ecco perché cerchiamo di offrire un ottimo programma di orientamento per i dipendenti e una piattaforma di comunicazione interna.

La comunicazione è un'abilità cruciale nel cambiare il mondo. Ma non l'unica.

Secondo me l'abilità più importante è il pensiero analitico, il pensiero critico. Pensa profondamente prima di giudicare, prima di giungere ad una conclusione. Penso che queste siano le capacità che possano aiutare i giovani cambogiani a essere changemaker. Sfortunatamente, il pensiero critico non ha molto spazio nella nostra cultura, il nostro sistema educativo e il nostro modo di insegnare in casa si basa sugli ordini. I nostri genitori ci dicono cosa fare e tutto ciò che l'insegnante dice è corretto. Secondo me, ciò che può rende i giovani cambogiani dei changemaker è avere fiducia in se stessi e mettere in discussione ogni singola cosa che vedono, pensare profondamente, in modo critico e analitico. Ho la fortuna di aver incontrato nella mia vita persone fantastiche che mi hanno aiutato a capire e mi hanno mostrato la strada. Penso che non molti giovani cambogiani abbiano l'opportunità di incontrare persone, mentori, che li aiutano a capire che tutto è una scelta. E’ sempre una scelta. Scegliamo di pensare in questo modo o scegliamo di pensare in quest’altro modo. Scegliamo di comportarci in un certo modo. Scegliamo di avere successo o scegliamo di non avere successo.

 
 

Ulteriori informazioni su Phare Circus: pharecircus.org

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