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Viaggiare in Myanmar


 

"Sei stato in Myanmar per un mese?! Così tanto?!" Spesso ci hanno fatto questa domanda, soprattutto se per caso la persona in questione sa dov’é il Myanmar. Contrariamente ai suoi vicini, la Thailandia e l'India, in Myanmar l’industria turistica è allo stato embrionale; relativamente poche persone lo visitano e la maggior parte di queste finiscono per seguire i sentieri più battuti. E questi li puoi coprire in pochi giorni. Ma non è esattamente nel nostro stile, così abbiamo fatto di tutto per scoprire il vero Myanmar, quello alternativo, lontano dagli occhi di chi passa e va. Riassumiamo le nostre riflessioni e osservazioni in pochi punti, sperando possano essere utili.

1. Alloggio

Al momento in Myanmar è illegale ospitare turisti stranieri in una casa privata. Avendo viaggiato in tutto il Sud Est asiatico dormendo in ostello al massimo una decina di volte, per noi è stata una sfida. Il couchsurfing non funziona. Anche i vari contatti, amici di amici, si sono limitati a incontrarci per un caffè, perché, nonostante le migliori intenzioni, non era possibile condividere con noi neanche un angolo di pavimento. E’ necessario andare in albergo, allora, ed è piuttosto costoso. Solo alcuni hanno il permesso di accettare turisti stranieri. Il che aumenta il prezzo ed una camera costa 3-4 volte in più che in Thailandia o in altri paesi del Sud Est asiatico. Tuttavia, c'è una soluzione ...

2. Meditation Center

I centri di meditazione sono forse gli unici luoghi in Myanmar dove gli stranieri possono essere ospitati. Abbiamo trascorso due settimane al Thabarwa Mediation Center, situato nella periferia di Yangon. Ogni giorno ci siamo dedicati alla meditazione e al fare buone azioni. Abbiamo dato una mano al Centro nelle attività quotidiane,nel prendersi cura degli anziani, nell'installare un sito di compostaggio o partecipando alle raccolta delle offerte - una cerimonia quotidiana nella quale i monaci girano alcune aree della città a piedi nudi e ricevono cibo dai fedeli. Questo cibo sarà il pasto dei monaci, ma anche delle oltre 2.000 persone che vivono nel Centro, spesso vecchi, malati, disabili (qui maggiori informazioni sulla nostra esperienza al Centro). Soggiornare al Centro è stata una grande occasione per osservare e partecipare alla vita reale birmana, non solo quella propinata ai turisti, come ad esempio in ...

3. Bagan, Lago di Inle e altre destinazioni turistiche

Posti bellissimi. Veramente. Da non perdere. Ma se non vi piace seguire percorsi prestabiliti, come nel nostro caso, la frustrazione è garantita. Solo l'ingresso in quelle aree costa parecchio e arrivati li piovono orde di offerte turistiche, tutte identiche. Si possono visitare posti davvero interessanti, ma in viaggi di gruppo. Ci sono tour`di laboratori di produzione veramente singolari sul Lago di Inle, ad esempio di sigari o tessuti. Ma tutto sommato è chiaro che si tratta solo di un business di souvenir ben organizzato. Qualcuno ci guadagna, ma di solito non chi ne ha realmente bisogno e senza alcuna considerazione per il lago stesso, che ogni anno è sempre più piccolo e inquinato. Nonostante ciò, non puoi perderti posti come Bagan o il Lago di Inle. Puoi solo cercare di coglierne il meglio, ad esempio affittando una bicicletta. O magari trovando 3-4 persone e negoziare un giro in barca direttamente con il barcaiolo. Puoi anche cercare di uscire dal sentiero battuto e ...

4. Visita gente ordinaria

Quelli tagliati fuori dalle aree turistiche. All'inizio può essere difficile, i turisti sono di solito indirizzati verso gli stessi percorsi, dal autobus all'hotel, un’attrazione dopo l’altra, e la maggior parte dei turisti seguono quei percorsi foraggiando sempre le stesse persone. Ma con un po' di sforzo, allora ... allora puoi davvero scoprire la magia del Myanmar. Perché è li che abbiamo incontrato le persone più amichevoli e aperte; quando abbiamo preso delle biciclette e iniziato a girovagare per i piccoli villaggi attorno al Lago di Inle, ogni incontro con la gente del posto si è rivelata una grande esperienza. Nessuno parla inglese, ma sorrisi e cenni sono stati sufficienti. Siamo usciti da ogni villaggio con una borsa piena di mango e calore nel cuore. Quei villaggi, anche se si trovano letteralmente a pochi chilometri dal centro turistico, non sono abituati a ricevere visite, e quindi vedono in noi qualcosa di più di un portafoglio che cammina. Ma è necessario metterci un po’ di voglia per trovare posti del genere. E scegliere il giusto ...

5. Mezzo di trasporto

Consigliamo la bicicletta. In Bagan o al Lago di Inle non c'è miglior modo di muoversi. Da Yangon a Bagan siamo andati in treno. Abbiamo letto su internet di evitare la terza classe ... quindi l’abbiamo presa subito. Non è la fine del mondo. E' quasi un’avventura interessante, nel vagone con la gente del posto, 16h su sedili di legno, su e giù, su e giù, come se le ruote fossero quadrate. Una volta a Bagan, il treno si ferma in mezzo al nulla; ci sono ancora un paio di chilometri per arrivare alla città che si possono coprire a piedi o utilizzando uno dei tanti taxi facendo attenzione a negoziare il prezzo. Per entrare nella zona bisogna pagare la tassa di soggiorno. La scorsa estate era di 25 $ a testa. Le ferrovie non sono così sviluppate, quindi per molte destinazioni l'unica possibilità è l’autobus. Ci sono autobus di buona qualità, ma ancora una volta, bisogna stare attenti al prezzo, per le destinazioni turistiche sarà difficile trovare altri bus se on quelli turistici. Non abbiamo trovato alternative, quindi, ovunque possibile andare in treno, lo abbiamo fatto; altrimenti abbiamo preso l'autobus dopo aver confrontato i prezzi in diversi punti di vendita. E ora la cosa più importante (almeno dal punto di vista italiano;)) ...

6. Cibo

Comprato in bar e bancarelle tradizionali è davvero a buon mercato. Il prezzo è lo stesso sia per i turisti che per la popolazione locale. E' dura essere vegetariani, in un sacco di ristoranti scegli e paghi il piatto principale (con carne), i contorni come il riso e le verdure sono gratis. Ma non puoi prendere solo quelli, quindi è necessario comprare la carne, darla a qualcun altro e godersi il resto. Con i monaci si mangia bene: la gente dona il meglio che ha a disposizione. Raccomandiamo anche i baretti tipici, con caffè e diversi snack. Economici, deliziosi e con tanta gente vogliosa di interagire. Inoltre non ci è mai successo che abbiano cercato di fregare sul prezzo. Siamo andati spesso senza troppi pensieri, passando diverse ore ad osservare la gente intorno. L’inglese di solito non è troppo buono, ma abbastanza per prendere un caffè; gli snack li portano comunque e paghi quello che mangi. Per riassumere …

Vale la pena andare in Myanmar?

Sì! Ma armati di pazienza e buona volontà. Esci dal sentiero battuto. Insegui le comunità locali e non lasciarti incanalare nel solito schema, almeno non per tutto il tempo. Dal nostro punto di vista ci sono due Myanmar: quello turistico, bello ma frustrante e non del tutto reale, e quello ordinario, amichevole, curioso, locale, ma che richiede tempo e impegno, difficili da trovare in un viaggio mordi e fugi.

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