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Datti sempre una possibilità


 

Datti sempre una possibilità

EQUILIBRI

Fano | Italia

 

Mi chiamo Rosa, sono sposata e ho 3 figli, uno dei quali, il più piccolo, ha 16 anni ed è un ragazzino con disabilità intellettiva - racconta Rosa Lindi, fondatrice di Equilibri. Questo presuppone una serie di attenzioni, un viaggio diverso dal vostro, in un mondo che prima sicuramente non mi apparteneva. Frequentando diverse famiglie dei ragazzi con disabilità, ho colto la difficoltà che questi avevano nella gestione dei propri figli. Ci incontravamo sempre nei vari laboratori di riabilitazione. Mentre i nostri bambini facevano le loro terapie noi eravamo li a chiacchierare e la cosa che veniva fuori maggiormente è quella di non avere tempo per se stessi, trascurare gli altri figli, trascurarsi come coppia. Siccome faccio parte di una comunità parrocchiale e allo stesso tempo di un’associazione, la Banca del Gratuito, una sera si discuteva cosa possiamo fare al servizio della società e ho detto: "Perché non aiutiamo questi genitori?"

Questo è stato l'inizio di un lungo e bellissimo viaggio.

Mi considero "fortunata" perché con mio figlio sono stata aiutata in primo luogo da mio marito – in molte coppie quando c’é una situazione del genere a volte succede che il marito scappa e la mamma si fa carico di tutto - cosi come ho avuto tanto aiuto da mia sorella, che vive nelle vicinanze, e da molti amici. Quindi avevo del tempo per me, mio marito e gli altri figli. Cosa che non avevano gli altri genitori. E allora ho proposto a questi miei amici un sabato al mese di prenderci in carico i ragazzi e lasciare liberi i genitori.

Cosi, nel 2008 è nata la Stanza dei Piccoli. Da allora, ogni ultimo sabato del mese, Rosa e altri volontari si incontrano in una casa di accoglienza con i ragazzi con disabilità dalle 17 alle 22, mentre i genitori hanno tempo per loro stessi.

In queste cinque ore coi ragazzi facciamo di tutto: giochiamo, usciamo, ceniamo insieme. Insomma, facciamo tutto ciò che può farli stare bene. Stando insieme a questi bambini ci siamo resi conto che, crescendo, non potevamo continuare a proporgli dei giochi. Spesso questi ragazzi si tende a trattarli come degli eterni bambini; invece abbiamo visto che anche loro sanno tirare fuori delle risorse, a volte inaspettate. Ho un amico che è il presidente di una cooperativa che gestisce il Mercatone Solidale ed ho provato a chiedergli se potesse darmi uno spazio nei tuoi locali per vedere che tipo di lavoro avessero potuto fare. Avevo visto li dentro un grosso spazio con un sacco di stoviglie, bicchieri. Avevo pensato di portarli li e fargli lavare dei piatti, dei bicchieri. Vedere un po’ come se la sarebbero cavata. E invece questo mio amico mi ha detto di aver appena ricevuto un camion di libri da una biblioteca di Pesaro che aveva chiuso e lui non sapeva che farne, di provare a vedere se i ragazzi sarebbero stati in grado di sistemarli. Ho ottenuto il via libera dai genitori e cosi abbiamo creato una sorta di progetto. Tutti i ragazzi sarebbero andati due volte a settimana per due ore in questo luogo per archiviare i libri.

E' stato un grande successo. In tre mesi i ragazzi hanno svolto il loro compito, alcuni utilizzando il computer, altri manualmente, ciascuno secondo le proprie capacità.

È stata una bellissima esperienza. Gli educatori venivano alle riunioni contentissimi. I ragazzi lo stesso, perche erano stati messi alla prova ed erano molto motivati. Arrivati a settembre, il tempo che ci eravamo dati, ci siamo guardati in faccia e ci siamo chiesti se fosse veramente il caso di chiuderla li. Ho riparlato di nuovo col presidente e lui mi ha detto: I libri sono li, a parte la catalogazione non siamo riusciti a farci altro.

Ed è così che è nata l'idea di Equilibri - libreria con prodotti di seconda mano.

Abbiamo avviato una racconta fondi, abbiamo iniziato da un pranzo in parrocchia. Abbiamo cucinato e servito insieme ai ragazzi un pranzo per 150 persone. Questa cosa è stata accolta molto positivamente dalla gente. I ragazzi sono stati contenti perche di nuovo hanno dimostrato di saper fare qualcosa. Da li ne abbiamo inventate di tutte: abbiamo venduto le arance, abbiamo organizzato un concerto di natale, ho aperto una campagna su bonacausa.org. Insomma, ci siamo dati da fare. E ci siamo riusciti. Sabato 2 settembre 2017, abbiamo avuto l'inaugurazione.

Il posto è fantastico. Pieno di colori, puoi passare ore a rovistare tra i tanti titoli dei libri. Oppure comprare qualcosa con la tua nipotina, che sta per inizia l'anno scolastico, come ha fatto Andrea. Ma la cosa più bella sono le persone che ci lavorano.

Noi l’abbiamo pensato come un inserimento lavorativo a tutti gli effetti. I due ragazzi che lavorano qui la mattina sono assunti dalla cooperativa sociale "I Talenti". Inoltre, abbiamo assunto anche due operatori, che sono sia educatori che commercianti, svolgono una doppia funzione. Loro la mattina vengono qui, vendono, catalogano libri. Nel pomeriggio lo gestiamo noi volontari della Stanza dei Piccoli.

L'obiettivo non è solo quello di fornire posti di lavoro, ma anche di cambiare mentalità nei confronti della disabilità.

Vorremmo fare un po’ da apripista. Ci sono dei lavori che questi ragazzi possono fare tranquillamente. Magari hanno bisogno di una mano in più. Ma con un supporto in più ce la possono fare. Riteniamo di aver dato una grande speranza anche alle famiglie. Molti di questi ragazzi, messi alla prova hanno stupito anche i propri genitori, che magari li pensavano passivi, senza molti interessi. Invece sono stati tutti molto bravi. Quanto a mio figlio ... portando avanti questo progetto ho capito che non è adatto a questo tipo di lavoro. Ma questo mi interessa relativamente. Voglio fare cultura rispetto alla disabilità intellettuale. Questo progetto ha dato a Francesca e Giovanni la possibilità di lavorare. Magari mio figlio verrà fuori con altre attitudini, altre competenze e qualcun altro gli può dare la stessa opportunità con un lavoro diverso.

Il figlio è stato sempre la motivazione principale di Rosa. Sia per iniziare il progetto che per andare avanti.

Quando ti capita una cosa del genere hai due strade: o lasciare che la situazione ti travolga, ti fai vincere dal dolore, o reagisci. Io ho cercato di vivere il dolore come opportunità. E questa cosa mi ha ripagato. Tanto. Ho avuto la possibilità di trovare persone meravigliose e fare tutta una serie di cose. Mi guardo indietro e penso che se non avessi avuto questo figlio probabilmente tutto quello che ho fatto o che penso di fare non mi avrebbe sfiorato minimamente.

Ogni sfida può diventare un'opportunità e aiutarti a trasformare i tuoi sogni in realtà.

Spesso si pensa che i sogni siano irrealizzabili. Invece se uno ci crede fino in fondo... bisogna insistere, ma ci si riesce. Tante volte pensi di non farcela e invece con un po' di tenacia, di insistenza. Sapendo di dover superare le difficoltà che inevitabilmente ci possono essere. Dopo, quando una cosa è fatta e’ talmente bello l’arrivo che alle sfide superate non ci si pensa neanche più. Credi nei tuoi sogni. E datti sempre una possibilità. Il sole sorge per tutti la mattina.

 
 

Maggiori informazioni su Equilibri: facebook.com/equilibrifano

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