Mi avete chiesto altri pensieri personali, cosi eccoli qui - un piccolo riassunto del nostro primo mese in India. Com'è? Intenso, come già detto. Tutto qui è intenso, ogni esperienza, bella o difficile, è intensa. La quantità di persone, i suoni, i colori, la polvere, il tocco (presto scriveremo a riguardo), le interazioni - tutto intenso. Mi ritrovo ad essere quotidianamente sovrastimolata, il che mi fa rendere conto del fatto che tutto sommato sono una persona piuttosto introversa. Adoro l'India per la maggior parte del tempo e, a volte, la odio ferocemente. Continuo a non capire questo paese: nonostante sia qui da oltre un mese non c'è nulla che posso dire con certezza a riguardo. Forse meglio concentrarmi su me stessa. Tornare a viaggiare dopo un anno in Europa non è facile, soprattutto cercando di mantenere il nostro stile - vulnerabili alle persone e alle circostanze. Ogni due o tre notti cambiamo alloggio, che il più delle volte è casa di qualcuno, il che significa osservare e adattarsi alle condizioni offerte. Far parte della routine quotidiana delle persone è il più grande privilegio del viaggiare dal mio punto di vista, ma anche una sfida costante nel costruire nuove relazioni e rispettare regole non dette che puoi capire solo attraverso ascolto attento e consapevole presenza. Ho i miei periodi di estrema eccitazione, seguiti da frustrazione, panico e lacrime. Momenti di incredibile connessione alternati ad ansia e stress. Questo influenza la mia mente, ma anche il mio corpo, che soffre parecchio in diversi modi, a partire dal mal di stomaco, mal di gola, debolezza generale, mal di testa, ecc. Non è neppure indifferente alla nostra relazione. Poco prima di iniziare il viaggio, l'abbiamo definita "quasi perfetta" e l'unico obiettivo che avevamo per quest'anno era di riuscire a mantenerla allo stesso livello durante il viaggio. Beh, ci stiamo ancora lavorando. Molti dei vecchi problemi che pensavamo risolti sono riaffiorati di nuovo: comunicazione, reciproca cura delle altrui necessità, ecc. Siamo in grado di affrontare queste sfide in condizioni normali, ma essere tesi e sovrastimolati e allo stesso tempo gentili e premurosi è tutto un altro livello. Questo fa parte del gioco, parte del costante sviluppo che cerchiamo, mettendoci in discussione e andando ben oltre la nostra zona di comfort. Un viaggio a lungo termine basato sullo scambio, stando con la gente, è un po' come stare sulle montagne russe, non è fatto solo di begli scenari e ricordi indimenticabili, ma anche di difficoltà. Eppure, anche con tutte queste difficoltà, non riesco ad immaginare un posto migliore, o meglio una situazione migliore, in cui trovarmi. Essendo in cammino mi sento di nuovo a casa, questa è la mia strada. La mia casa è una vita nomade, che mi calza meglio di qualsiasi circostanza stanziale (anche se a volte mi manca la stabilità) ;).