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Pensi di saperla lunga? Pensaci bene.


 

Pensi di saperla lunga? Pensaci bene. Soprattutto quando vuoi aiutare qualcuno. Vogliamo condividere con te due vicende che sono successe di recente, a dimostrazione della nostra ignoranza. Il primo fatto è accaduto poche settimane fa in Sri Lanka. Mattina presto, stazione ferroviaria. Una decina di persone in attesa del primo treno in arrivo. All'improvviso entra una coppia di ciechi, l'uomo si dirige verso la biglietteria. Ci sono due finestre: una a destra, aperta, e una a sinistra, chiusa. L'uomo si mette di fronte allo sportello chiuso e cerca di capire se c'e' qualcuno chiedendo, bussando, ecc. Ci siamo guardati intorno - perché nessuno gli dice che quello sportello è chiuso e lo aiuta ad accedere all'altro? Pochi minuti di silenzio, il signore inizia a diventare impaziente, a nessuno intorno passa per la mente di dargli una mano. Stavamo per avvicinarci a lui quando si è aperta la finestra di sinistra, in un attimo tutte le persone intorno hanno iniziato a fare la fila dietro al signore. Che a quel punto era il primo. Dopo averci pensato abbiamo capito che la biglietteria di sinistra vende posti di terza classe mentre quella di destra serve solo seconda classe o superiore. Il cieco sapeva benissimo cosa stava facendo. La seconda vicenda si è verificata ieri. Il vicino ci ha chiamati per dirci che c'era un incendio vicino alla sua fattoria. Abbiamo mollato tutto, preso secchi e badili e abbiamo iniziato a correre verso l'incendio. Una volta arrivati alla fattoria abbiamo trovato i vicini che, dopo aver ripulito dalla sterpaglia infiammabile la zona antistante la loro recinzione, erano fermi a osservare le fiamme al di la del loro terreno, sostenendo che non c'era nulla da fare per il resto della collina. Abbiamo voluto entrare immediatamente in azione senza pensare troppo al perché la gente del posto non fosse così entusiasta di dare una mano. Si sono uniti a noi dopo un po' e insieme siamo riusciti a domare questo lato dell'incendio. Alla fine abbiamo scoperto che non volevano veramente che lo facessimo. Il fuoco è stato appiccato di proposito da qualcuno. In quel momento i vicini erano in grado di tenerlo sott'occhio e mantenerlo fuori dalla loro proprietà. C'è la possibilità che la persona che ha appiccato l'incendio possa tornare a bruciare il resto del campo. Se succede nel mezzo della notte, la cosa può diventare molto più pericolosa. La loro idea, che abbiamo mandato a monte, era di lasciare che il fuoco bruciasse il resto del campo, in modo che nessun nuovo incendio potesse avvicinarsi. Entrambe le situazioni si sono verificate in culture diverse, per cui dovremmo essere ancora più attenti nell'interpretare e reagire, anche se quello che abbiamo in mente sembra la cosa più ovvia da fare. Tuttavia lo stesso può accadere nei nostri paesi. Ogni gruppo sociale può avere le sue abitudini, costumi e modi di fare le cose, ogni individuo ha i suoi bisogni ed esperienze. Come changemaker, spesso ci precipitiamo ad aiutare senza capire abbastanza che tipo di supporto sia effettivamente necessario. Il primo passo dovrebbe essere sempre quello di ascoltare e osservare. Mettere da parte le nostre esperienze e conoscenze, che sebbene siano una buona base, possono anche influenzare la nostra capacità di comprensione. Viaggiare aiuta molto ad aprire le prospettive, dimostrando che alcune cose che possono sembrare ovvie a prima vista, come aiutare un cieco o fermare un incendio, sono solo una nostra convinzione, lontano dalla verità oggettiva. Esistono molti modi per agire (o non agire) e per fare la scelta migliore dobbiamo ascoltare e dobbiamo collaborare. Creare le condizioni piuttosto che aiutare. Creare circostanze in cui un gruppo specifico di persone può servire a trovare soluzioni che funzionano per loro, piuttosto che imporre ricette che funzionano nel nostro mondo. Non esiste una soluzione universale. Ogni situazione, ogni persona è diversa. Liberiamoci della sindrome dell'uomo bianco, non sempre la sappiamo lunga.

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