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Natale



Lo scorso Natale per molti di noi è andato diversamente dal solito. Nessun cenone in famiglia, nessuna passeggiata o giretto, pochi incontri con gli amici. Questo ci ha ispirato a condividere con voi le nostre esperienze natalizie nei diversi paesi in cui siamo stati. Ci ha sorpreso scoprire quanto questi giorni siano celebrati in modo diverso a seconda del posto. Partiamo dalla Polonia e dall'Italia, dove abbiamo trascorso gran parte dei nostri Natali.

Nella nostra esperienza, in Polonia il giorno più importante è il 24 dicembre. La cena della vigilia inizia al comparire della prima stella in cielo e, secondo la tradizione, si compone di 12 piatti, tipo il borscht (brodo di barbabietola) con tortelli o la zuppa di funghi con pasta, carpa, cavolo cotto con piselli, ravioli con cavolo e funghi, diversi tipi di dolce. La carne non dovrebbe fare capolino tra le portate. Prima di cena, condividiamo una cialda speciale con ogni membro della famiglia, scambiandoci gli auguri. C'è sempre un piatto vuoto sul tavolo, in caso qualcuno in piu voglia partecipare, nessuno dovrebbe rimanere solo quella notte. Dopo cena, o tra la parte salata e quella dolce, si scambiano regali e si cantano le canzoni di Natale.

In Italia, di solito la celebrazione principale e' il 25. La cena della vigilia di Natale dovrebbe essere leggera (al giorno d'oggi non lo è affatto) e consiste principalmente di pesce e frutti di mare. La tradizione vuole che i regali vengano scambiati dopo cena, prima di andare alla mensa di mezzanotte. Il giorno dopo, il pranzo nella regione centrale del paese inizia con cappelletti/tortellini in brodo, seguito da carne bollita e insalata russa, pasticciata e verdure cotte, diversi tipi di contorni e dolci tipici natalizi - ovviamente panettone o pandoro e il torrone la fanno da padrone.


Durante i nostri viaggi, il periodo natalizio è sempre un po' complicato. Le persone vogliono trascorrere del tempo con i loro cari e di solito è più difficile trovare un posto dove stare, quindi cerchiamo di pianificarlo con molta attenzione. Ad esempio, nel nostro girovagare attraverso i Balcani abbiamo programmato di trascorrere la fine di dicembre in Serbia, dove la maggioranza cristiana ortodossa celebra il Natale all'inizio di gennaio, anche se alla fine siamo finiti in una fattoria biodinamica fondata da una coppia tedesco-olandese e abbiamo celebrato un Natale molto spirituale con loro, il 24. Ci hanno accolto per il periodo e abbiamo avuto la possibilità di partecipare a rituali piuttosto interessanti: tradizioni tedesche e olandesi mescolate con costumi serbi e credenze biodinamiche. Prima del pranzo di Natale siamo andati nella stalla con le candele cantando canti natalizi a capre, pecore e mucche. Una capra è stata invitata a casa e ha ricevuto del cibo speciale - l'idea e' che poi tornare al suo gregge a condividere l'esperienza.

La Serbia è stato il secondo Natale nel nostro viaggio intorno al mondo. Il primo lo abbiamo passato in Thailandia ed è stata anche la prima volta che non lo abbiamo festeggiato propriamente. Essendo un paese buddista, non commemorano il compleanno di Gesù. Eppure, il classico carosello commerciale c'è anche lì, il che lo rende ancora più strano ed evoca una buona dose di nostalgia. Il nostro anfitrione, pensando che per noi, provenienti da un contesto cristiano, fosse un giorno importante, ci ha portato per un brindisi di Natale in un bar reggae, il che ha aggiunto un tocco di surreale. Ma alla fine, il 25 e il 26 si sono rivelati tra i giorni più belli del nostro viaggio: insieme a diverse famiglie del villaggio in cui eravamo in quei giorni siamo andati a fare un viaggio alla diga Ratchaprapha, un posto affascinante, e abbiamo passato la notte in un villaggio galleggiante, a fare un bagno nel lago sotto la luna piena.

Abbiamo festeggiato i Natali successivi con carne e verdure grigliate nella calda estate brasiliana e con la versione locale del panettone in Sri Lanka, abituandoci al fatto che per tanti il periodo di Natale non e' affatto speciale. Ognuno ha il suo modo per festeggiare. Alla fine, per molti di noi il Natale è diventato solo una buona scusa per incontrarsi piuttosto che una celebrazione religiosa. Continuiamo a ricevere e scambiare doni anche se non ci definiamo cristiani. È il momento di rallentare, stare con coloro che amiamo, magari regalarci un po' di tempo per riflettere prima della fine dell'anno. La celebrazione è necessaria in ogni comunità, momenti di incontro, connessione, gioia, cambia poco quale sia la scusa che ci unisce. Si spera che nel 2021 avremo più possibilità di riconnetterci, vederci dal vivo e tutto il resto e ricordare a noi stessi quali legami sono importanti da mantenere e perché.


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