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Autostop



 

Questa pandemia ha messo in pausa molti progetti e per il momento viaggiare resta un miraggio. Tanto più seguendo approcci non convenzionali, come l'autostop. L'autostop si basa sulla fiducia, e in questo periodo pieno di incertezze quella è merce rara.


Abbiamo bei ricordi legati a questo mondo. La nostra relazione è iniziata quando Anna si è rifatta tutto il tragitto dalla Polonia al Portogallo in autostop per rivedere Andrea. Poi, di passaggio in passaggio, abbiamo girato insieme un po' attraverso l'Europa, ma la vera avventura è iniziata con il nostro viaggio attorno al mondo. Abbiamo fatto l'autostop per gran parte del nostro viaggio attraverso i Balcani, la Turchia, il Caucaso e il Sud America. Ci abbiamo provato anche nel sud-est asiatico, dove molte persone non sanno nemmeno che ci faccia uno con il pollice in su sul ciglio della strada.


Verrà il momento in cui potremo tornare a viaggiare. Per tenerci pronti, vogliamo condividere con te le ragioni per cui amiamo l'autostop:


- aggiunge un pizzico di pepe

In realtà la nostra storia d'amore non sarebbe nemmeno iniziata se non fosse stato per l'autostop ... Se Anna avesse avuto un biglietto per la Polonia, con una data fissa, alla fine del suo erasmus, non avremmo avuto il tempo di conoscerci meglio. Quei cinque giorni, che la flessibilità di un viaggio in autostop ci ha garantito, hanno fatto la differenza. E questo è il punto, stendere il braccio e alzare il pollice è un buon viatico per iniziare un'avventura. Siamo finiti in situazioni veramente bizzarre: ore di attesa per vedere un'auto nel bel mezzo della Patagonia, ore di chiacchierate sconnesse su una strada thailandese comunicando solo tramite il traduttore di Google e finire a dormire in una stazione di polizia, andare in giro in pieno Ramadan con un camionista a digiuno di acqua e cibo che e' sempre li li per addormentarsi al volante, e tantissime altre storie. Abbiamo viaggiato con auto private, auto della polizia, camion (fino a 5 persone all'interno della cabina), con pick up, dietro a pick up, in moto, con un furgoncino per campagna politica, siamo stati invitati a condividere caffè, pranzi, abbiamo visitato case e negozi di chi ci ha caricato, siamo stati invitati a passare la notte da loro.

In sostanza, non sai mai cosa può succedere. O quando. Qui, però, dobbiamo essere onesti - è anche fonte di stress – a volte commettiamo l'errore di inserire l'autostop in un programma più complesso o con una tabella di marcia serrata (ad esempio per raggiungere a un'ora precisa un persona che ci ospita). Quando capita ci fa uscire dai gangheri (soprattutto Anna).


- mantiene in allenamento la nostra fiducia

Alcuni di voi pensano che sia pericoloso. Non capiscono come possiamo entrare nell'auto di una persona di cui non sappiamo nulla, soprattutto dall'altra parte del pianeta, dove non parliamo nemmeno la stessa lingua. Non abbiamo paura?


Beh, in effetti si. Ma come abbiamo accennato su dei post precedenti sulla paura, prestiamo attenzione a ciò che la paura cerca di dirci ma non lasciamo che guidi le nostre decisioni. Quindi, anche se la nostra mente si fa i peggiori trip possibili, continuiamo comunque a metterci in viaggio, braccio in fuori e cartello in mano. Abbiamo avuto tante avventure, un aneddoto dopo l'altro, ma non è mai successo che qualcuno cercasse di attaccarci, farci del male o rubare qualcosa. Se pericolo c'è stato, casomai, è stato piuttosto per le scarse capacità alla guida della persona che ci ha caricato o perché si è concentrato troppo su di noi invece di badare alla strada. La fiducia negli altri è qualcosa che deve essere praticata e allenata, proprio come un muscolo. Ci siamo resi conto che quando smettiamo di fare l'autostop per un po', la paura ritorna più forte e ricominciare è più difficile.


- ci permette di incontrare persone di tutti i tipi

Come accennato prima, abbiamo conosciuto tantissima ospitalità e, cosa più importante per noi, abbiamo potuto incontrare persone di ogni sorta e discutere con loro del loro paese, della loro cultura e della loro vita quotidiana. Le piattaforme che si basano su accordi a priori (come couchsurfing o workaway), come puoi leggere qui, hanno una faziosità intrinseca, sono usate da persone che parlano inglese, di mentalità aperta e che si fidano di uno sconosciuto abbastanza da aprire le porte della loro casa. Il ventaglio di persone che si ferma per caricare un autostoppista è molto più ampio ed è spinto dai motivi più svariati: per aiutare, perché la loro religione lo impone, per far ben figurare il proprio paese o se stessi, per avere compagnia lungo il viaggio, per capire cosa ci spinge a fare l'autostop, perché hanno fatto l'autostop quando eravamo giovani, ecc. A volte non parliamo nemmeno una lingua comune, ma coi gesti e un po' di fantasia anche in quella situazione possiamo avere conversazioni interessanti.



- ci permette di risparmiare denaro e ridurre le emissioni di CO2

Sì, risparmiare denaro non è il motivo principale, ma si merita il suo posto nell'elenco. Un biglietto per un pullman in posti come Laos o Thailandia non è un grosso problema per noi, ma lo è in Europa, e mantenere basso il budget ci permette di viaggiare più a lungo. Capita che chi ci da un passaggio ci chieda di pagare la corsa, soprattutto nei paesi in cui l'autostop non è molto comune, come in Vietnam, o è un comune mezzo di trasporto, come in Romania. Cerchiamo di evitare queste situazioni perché ci siamo resi conto (e qui parliamo anche delle nostre esperienze con BlablaCar) che quando diventa una questione di soldi la relazione che si instaura è differente. Infine, riduciamo un pelino l'impatto del nostro viaggio in termini di CO2.


Prima o poi si potrà tornare ad andare in giro tranquilli e felici. In attesa di quel momento, condividiamo alcuni nostri accorgimenti:

  1. Preferiamo scrivere dove andiamo su un pezzo di cartone, c'è una maggiore probabilità che una persona, vedendo il nome della città in cui sta andando, si fermi.

  2. Se vogliamo fare più di, diciamo, 100 km e ci sono centri principali lungo il cammino, scriviamo la destinazione più vicina, invece di quella finale; ancora una volta, maggiori possibilità che qualcuno si fermi.

  3. Molte persone si fermano perché vogliono avere qualcuno con cui parlare, quindi cerchiamo di mantenere viva la conversazione a meno che non ci accorgiamo che l'autista non è interessato.

  4. Se non ci sentiamo al sicuro, non entriamo in macchina. Non è un problema dire di no anche se una macchina si è fermata davanti a noi per caricarci. Quanche volta cerchiamo di memorizzare o annotare il numero di targa, giusto per tranquillizzarci.

  5. Se siamo in due cerchiamo di evitare di trovarci entrambi fuori dall'auto con l'autista e i nostri zaini dentro, giusto per.

  6. Di solito teniamo i nostri documenti e le carte da qualche parte in tasca, di nuovo, per eccesso di sicurezza. Finora non abbiamo mai avuto problemi.

  7. Cerchiamo di evitare il più possibile di rimanere bloccati nel centro città. Questa è la parte più fastidiosa e dispendiosa in termini di tempo, quindi studiamo bene da dove iniziare. Meglio uscire dalla città prima e solo allora iniziare a fare l'autostop. Una buona fonte di informazioni è https://hitchwiki.org/, che spiega non solo come uscire dalle grandi città ma anche come funziona l'autostop in un determinato stato. Ci ha davvero aiutato molto nel nostro viaggio!

  8. Cerchiamo anche di evitare che ci lascino nel mezzo di un'autostrada (nella maggior parte dei paesi è illegale camminare e fermarsi lì, quindi la macchina successiva potrebbe non essere così disposta ad aiutarci), in una stazione di servizio in mezzo al nulla, o di fronte a un stazione dell'autobus. A volte è meglio dare un'occhiata sulla mappa per scegliere quale sia il punto opportuno per continuare il viaggio con l'auto successiva e chiedere all'autista di lasciarci lì. Se chi ci ha dato un passaggio è del posto potrebbero avere qualche buon consiglio, ma potrebbe anche non avere la più pallida idea su cosa abbia bisogno un autostoppista: un posto dove ci siano maggiori possibilità di incontrare la macchina successiva: un posto in cui è sicuro stare sul ciglio della strada, in cui le auto abbiano spazio per fermarsi e dove ne passino tante. :)

Buona fortuna e facci sapere se hai domande!


 


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